A quasi due settimane dalla mattina in cui li aveva visti sfilare, uno dopo l’altro, sotto le sue finestre, a Cheddonna non era ancora capitato di incrociare i nuovi vicini di casa. A dire il vero, se non fosse stato per le luci che si accendevano e spegnevano regolarmente al piano di sotto, non si sarebbe nemmeno potuta dire sicura che abitassero già lì.
Un sabato mattina, finalmente, mentre era intenta a cercare nella borsa il telecomando del box, udì una voce sconosciuta, proveniente dalla porta dei garage, che diceva:””Donato, Diletta, Beniamino, Matteo, Teodoro, Dorotea, ci siamo tutti?”e, subito dopo, vide apparire una donna che spingeva un passeggino con un bimbetto di pochi mesi a bordo.
“Buongiorno, lei dev’essere la nuova vicina. Io sono Cheddonna” esclamò Cheddonna, porgendole la mano.”Ma come si chiama questa meraviglia?”aggiunse, avvicinandosi al passeggino.
“Adessobasta. Molto lieta: Tuttisuoi?” rispose la donna, sorridendo.
Cheddonna si guardò intorno, smarrita. “In che senso, scusi? Le ho solo chiesto… e poi qui ci sono solo io…”
Stava per andarsene, visibilmente offesa, quando dal garage vicino al suo uscì in retromarcia un pulmino, e l’uomo al volante domandò a gran voce :”Tuttisuoiiii? I ragazzi sono pronti, ché è tardi?”, poi accortosi della presenza di Cheddonna, scese dall’auto e le andò incontro, per stringerle la mano.” Mi scusi, non volevo essere maleducato. Piacere: Anchemiei!Uno di questi giorni lei e la sua famiglia dovete assolutamente venire a prendere un caffè da noi!”.
“Ma certo…quando volete…” rispose Cheddonna, per pura cortesia, pensando tra sè:
“Beh…senza dubbio meglio da loro che da me!”
“Buongiorno, lei dev’essere la nuova vicina. Io sono Cheddonna” esclamò Cheddonna, porgendole la mano.”Ma come si chiama questa meraviglia?”aggiunse, avvicinandosi al passeggino.
“Adessobasta. Molto lieta: Tuttisuoi?” rispose la donna, sorridendo.
Cheddonna si guardò intorno, smarrita. “In che senso, scusi? Le ho solo chiesto… e poi qui ci sono solo io…”
Stava per andarsene, visibilmente offesa, quando dal garage vicino al suo uscì in retromarcia un pulmino, e l’uomo al volante domandò a gran voce :”Tuttisuoiiii? I ragazzi sono pronti, ché è tardi?”, poi accortosi della presenza di Cheddonna, scese dall’auto e le andò incontro, per stringerle la mano.” Mi scusi, non volevo essere maleducato. Piacere: Anchemiei!Uno di questi giorni lei e la sua famiglia dovete assolutamente venire a prendere un caffè da noi!”.
“Ma certo…quando volete…” rispose Cheddonna, per pura cortesia, pensando tra sè:
“Beh…senza dubbio meglio da loro che da me!”
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