Aveva un paio di scarponi pesanti, dei pantaloni scuri di fustagno e una giacca a vento marrone, di una taglia appena un po’ grande per la sua corporatura minuta.Camminava svelto e deciso, col passo di chi sa dove sta andando, e rischia di far tardi. La cosa strana era che c’erano trentacinque gradi, era giugno, e tutti gli altri, intorno, facevano a gara a chi riusciva a togliersi più vestiti senza rischiare l’arresto.
Lui, i vestiti, se li portava addosso, uno sull’altro, primavera, estate, autunno e inverno. Troppo pericoloso lasciarli da qualche parte: qualcuno pronto a prenderseli c’era sempre e non era facile procurarsene altri.
Vedendoselo venire incontro sul marciapiede Cheddonna finse di avere un’ottima ragione per attraversare la strada, mettendo tra lei e quello strano sconosciuto il traffico dell’ora di punta.
Lui se ne accorse, forse, ma continuò per la sua strada come se niente fosse, come chi da troppo tempo ha imparato a portarsi il mondo addosso.
Perché sono particolarmente affezionata a questi articoli. Purtroppo, se non li si va a cercare o non si è letto il libro, potrebbero sfuggire, e mi dispiacerebbe, perché rappresentano l’anima “seria” del mio personaggio.
Perché hai voluto che lo leggessi? Mi dispiace, ma quando qualche cosa mi interessa faccio domande.
Perché sono particolarmente affezionata a questi articoli. Purtroppo, se non li si va a cercare o non si è letto il libro, potrebbero sfuggire, e mi dispiacerebbe, perché rappresentano l’anima “seria” del mio personaggio.
ecco cosa mi mancava, devo essermi perso qualche pezzo fondamentale: il libro! Non so niente del libro, dove e quando mi è sfuggito?
Sulla home page, accanto al titolo, ho messo alcune informazioni sul libro uscito l’anno scorso con una raccolta dei post usciti fino al 2014. 🙂
L’ha ribloggato su Il mondo di Cheddonna.