La televisione, la sera dopo il festival di Sanremo, trasmetteva immagini dei cantanti in gara, soffermandosi su quelli che, a vario titolo, avevano maggiormente movimentato la kermesse.
Cheddonna e NonnaNenna, sedute vicine sul divano, stavano commentando le varie acconciature e le mise più eleganti, quando sullo schermo era apparso un ragazzo dal volto emaciato e costellato di tatuaggi, come il resto del corpo, che la tutina glitterata color carne in cui era avvolto lasciava intravvedere.
-Ah, Achille Lauro-, aveva commentato IlPrincipe, passando di lì, prima di tornare nella sua camera a guardare il Derby.
-Mamma mia!-aveva esclamato NonnaNenna, saltando sul divano.
-Eh già, già…
-Ma guarda che roba!
Chedddonna scuoteva la testa: -Infatti! Oltre tutto, senza l’autotune, è pure stonato!
NonnaNenna non riusciva a staccare gli occhi dallo schermo, come ipnotizzata dallo sguardo malinconico di quell’apparizione surreale.
-È fortissimo!- aveva commentato, alla fine del filmato.
Cheddonna si era voltata verso di lei, interdetta.
-Come hai detto? Ti piace?
-Eccome!
-Ma… NonnaNenna…-aveva esclamato Cheddonna debolmente, mentre la quasi centenaria, dopo averle dato la buonanotte, si dirigeva verso la sua camera, appoggiandosi al bastone da passeggio e canticchiando: “me ne fregoooo, ullallà!” a squarciagola.
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